venerdì 29 settembre 2017

I libri di Margherita: Io sono Malala


Oggi vi parlo di un libro che amo particolarmente. 
Partendo dalla scheda di lettura, qualche mese fa, ho scritto anche un tema, che riporto dopo il commento personale. 

IO SONO MALALA

DATI EDITORIALI
Titolo: Io sono Malala
Titolo originale: I am Malala
Autore: Malala Yousafzai, Christina Lamb
Citazioni: Non mi importa se devo sedere sul pavimento di una scuola. Tutto quello che voglio è l’istruzione. E non ho paura di nessuno. One child, one teacher, one book and one pen can change the world. L’istruzione è un nostro diritto inviolabile. E non solo in Occidente. Nel Corano c’è scritto che Dio vuole che noi abbiamo la conoscenza, vuole che sappiamo perché il cielo è blu e che impariamo a conoscere gli oceani e le stelle. Da noi femmine ci si aspettava che cucinassimo per i nostri fratelli e i nostri padri e che li servissimo[…] Io però avevo già deciso che non mi sarei comportata così. Papà diceva sempre: «Malala sarà libera, come un uccello».  Malala Yousafzai.
Casa Editrice: Garzanti
Numero di pagine: 284

GENERE DEL LIBRO
Autobiografia.

LUOGHI DELLA STORIA
Pakistan, Swat, varie abitazioni di Malala, Mingora, tetto della casa, Kushal School, dyna, ospedale di Mingora, superjet di lusso della famiglia reale delle Nazioni Arabe Unite, Inghilterra, Birmingham, Queen Elisabeth Hospital, reparto di terapia intensiva, camera 519, nuova casa a Birmingham.

TEMPO DELLA STORIA
Racconto della vita della famiglia Yousafzai, dalla giovinezza del padre, alla nascita di Malala fino ai suoi sedici anni. Quindi la storia dura più o meno trent’anni.

PERSONAGGI PRINCIPALI
Malala Yousafzai, suo padre Ziauddin, Talebani, madre Tor Pekai, governo Pakistano, Maulana Fazlullah, Benazir Bhutto, generale Zia, Musharraf, fratello di Malala Kushal, fratello di Malala Atal, pashtu, Moniba, signora Maryam, Shiza, Safina, ragazzini di strada, tutte le rgazze prive di istruzioni, nazioni ricche, politici, in generale il mondo.

TRAMA
Pakistan, nello Swat, una sperduta e meravigliosa valle, il 12 agosto 1997 nasce da Ziauddin e Tor Pekai Yousafzai una bambina, Malala.
Malala cresce, e a tutti è chiaro che non è una bambina comune: Malala è intelligente, sveglia, coraggiosa.
Non ha paura di lottare per ciò che desidera.
E ciò che più sogna nella vita è aiutare il prossimo. Fin da piccola frequenta la scuola del padre Ziauddin, la Kushal School, e capisce l’importanza dell’istruzione. Malala è anche fortunata: sua madre è bella e tollerante, suo padre è un’attivista che combatte per i diritti all’istruzione di tutti, in particolare delle bambine. E tutto sembra andare bene, finchè nell’amato Swat non arrivano i Talebani. Essi sono estremisti religiosi, guidati da Maulana Fazlullah, che obbligano l’accogliente popolazione pashtu (la popolazione di cui fa parte anche Malala) a seguire il loro estremismo. I Talebani vogliono chiudere i cinema, i negozi di dischi e di film, i barbieri, i parrucchieri, tutto ciò che loro considerano “non islamico”. Fanno saltare in aria scuole femminili, madrase, supermercati, centri benessere. Devastano la Swat e il Pakistan, uccidono centinaia di persone, frustano a sangue pubblicamente giovani donne che non osservavano il purdah, sgozzano uomini lasciandone i cadaveri nelle strade e nelle piazze, ammazzano bambini innocenti, parlando in nome del Corano. Ma non c’è scritto da nessuna parte, nel loro Libro Sacro, che alle donne sia vietato di andare a scuola. Eppure è proprio quello che fanno i Talebani: vietano alle femmine di istruirsi. Ma Malala è coraggiosa e non si arrende, sa che imparare è un diritto inalienabile, suo e di tutti, e nessuno può toglierglielo. Per questo continua a frequentare una scuola segreta insieme alle sue amiche. Solo quando la Kushal School sarà costretta a chiudere per un periodo, Malala si renderà conto di quanto l’istruzione sia davvero importante. Se non ti istruisci, sei vittima delle altre persone, l’ignoranza e la povertà si possono sconfiggere solo con un libro e una penna, e allora sarai davvero libera, e avrai un futuro.
Malala non si arrende mai, lotta per i suoi diritti, non ha paura di niente, se non che il suo Paese venga dominato interamente dai Talebani.
Ma per quest’ultimi, una ragazzina coraggiosa che lotta per l’istruzione di tutti non segue abbastanza i principi islamici: per questo deve morire.
Infatti, il 9 ottobre 2012, a soli quindici anni, Malala è vittima di un attentato e rischia di morire.  Intanto, tutto il mondo prega per lei. Le arrivano lettere, auguri, pupazzi, tanti messaggi di solidarietà da tutti i continenti. Subisce numerose operazioni per riacquistare la sensibilità del viso e del corpo. Non tornerà mai come prima, ma meglio di così i medici non potevano fare. Finalmente Malala può uscire dall’ospedale. Lei e la sua famiglia si trasferiscono in un appartamento di Birmingham, in Inghilterra.
Malala vorrebbe tanto tornare in Pakistan, nel suo amato Swat, ma sa che è meglio per tutti se restano lì: il Pakistan è troppo pericoloso per loro.
A Birmingham si costruisce una vita, a soli 16 anni parla davanti a tutti i capi politici dell’Inghilterra e altri Paesi per far capire loro quanto sia importante che diffondano l’istruzione e la cultura nei loro Stati.
Anche se è stata ferita, anche se ha rischiato la morte, Malala non si ferma, non si ferma mai. Insieme a suo padre fonda il Malala Found, un’associazione per l’istruzione di tutti i bambini del mondo, anche nei campi profughi.
L’istruzione è un bene di tutti.
E Malala non aveva paura di nessuno. Neanche della morte.

COMMENTO PERSONALE
Questo libro mi è piaciuto tantissimo.
E’ davvero, davvero bello.
Avevo già sentito vagamente raccontare di Malala prima di leggere il libro, ma non immaginavo avesse avuto una vita così difficile. Io sono perfettamente d’accordo con quello che dice. L’istruzione è di tutti. I bambini di strada devono poter andare a scuola. Le donne devono poter andare a scuola. Solo perché femmine, non è assolutamente giusto che non si possa studiare. Malala ha tutto il diritto di imparare e conoscere, proprio come ce l’hanno i maschi. Non siamo diverse, siamo esseri umani, abbiamo sete di sapere come chiunque altro, siamo curiose di esplorare il mondo, di imparare le lingue, di leggere e scrivere come tutti. L’ignoranza è la cosa più brutta che possa esistere, forse anche più della guerra. E’ un po’ come una guerra nella guerra. Il sapere ti apre la mente, chi studia sa ciò che può fare, ciò che è suo diritto, proprio come lo sa Malala, Mi ha stupito immensamente il coraggio che ha dimostrato in tutte le situazioni, la sua forza d’animo, il fatto che non avesse paura di nulla. Ha lottato, ha lottato e ce la sta facendo. Ha superato tutto, ha fatto sentire la sua voce, ha alzato una bandiera bianca mentre tutto intorno a lei ce n’erano solo di nere. Non ha mai avuto paura, mai. Anche quando stava male non si è mai lamentata, ha sopportato il dolore. Non è morta, Dio sapeva che il mondo aveva ancora bisogno di lei. E’ una ragazza forte, una ragazza normale che grazie all’istruzione è diventata ciò che è. Malala, credo che tutto il mondo sia con te. O almeno, io lo sono.
Consiglio vivamente questo libro: oltre la storia toccante è scritto veramente benissimo. 



Tema
QuaQQl è il libro più bello che tu abbia mai letto? Raccontalo e motiva la tua scelta
Nulla mi fa più compagnia di un libro.
Quando leggo una sensazione bellissima mi calma. Un libro è capace di portarmi lontano, lontano da tutto. È come se vi entrassi dentro: alle mie spalle chiudo la porta, la porta che dà sul mondo, e rimango lì dentro, con le parole a proteggermi. Nessuno può più farmi del male.
In quel momento è come se tutto sparisse. Se sono triste e piango, quando leggo le lacrime si asciugano immediatamente, perchè la causa della mia momentanea tristezza mi pare lontanissima, inoffensiva.
Se invece sono felice, anche il sorriso si spegne per lasciare spazio alla sensazione magica di stringere un libro fra le mani.
Adoro pensare che quando apro un nuovo volume, fra quelle pagine sia già scritto il destino dei personaggi, figure alle quali mi affezione come se le avessi conosciute realmente.
Mi prendono per le  mani e mi portano con loro, in un mondo diverso.
Leggo su e con un e-book reader, in modo da  poterlo fare anche di notte.
Spesso, a mezzanotte inoltrata, sono ancora lì, stesa sotto le coperte, a leggere con il fiato sospeso nell’attesa di quello che succederà dopo.
Mentre leggo non sento né il caldo, né il freddo, né alcun tipo di sensazione fisica.
Quando la storia finisce mi sento sempre un po’ triste, è come se nel libro avessi smarrito  una piccola parte di me.
Ho amato la lettura fin da piccina, quando a malapena sapevo leggere.
Naturalmente, dall’amore per i libri e i racconti, è nato il desiderio di scriverne. Il mio più grande sogno sarebbe diventare una scrittrice.
Negli anni ho letto moltissimo, e ho schedato ogni libro per non dimenticarmene.
Li ho contati: sono 170 esatti da quando avevo otto anni.
Se avessi realmente visitato ogni luogo in cui sono ambientati i romanzi, le biografie e i saggi che ho letto, allora avrei girato il mondo.
Ho letto storie ambientate dappertutto e in tutte le epoche: dal Brasile nel crollo di Wall Street  nel 1929, alla Germania e alla  Cecoslovacchia durante la Seconda  Guerra Mondiale, all’Inghilterra all’epoca della Guerra dei Cento Anni, al ‘700 in Piemonte sotto il dominio di Carlo Emanuele IIII di Savoia,  perfino in un villaggio sperduto della Finlandia!
Ma fra tutti, il libro che ho più amato è stato, da tutti i punti di vista, “IO SONO MALALA”, scritto dalla stessa  Malala Yousafzai e da Christina Lamb.
La storia che si narra, quella vera di Malala, mi ha profondamente commossa, e non me la scorderò mai.
È ambientata in Pakistan, in una piccola e meravigliosa valle, ai giorni nostri. Nello Swat (il nome della valle) il 12 agosto 1997 nasce da Ziuaddin e Tor Pekai Yousafzai una  bambina, Malala.
Essendo “solo” una femmina, inizialmente Malala non è ben accettata dalla propria famiglia, che desiderava un maschio.
La bambina cresce ed è chiaro a tutti che non sia come le altre: Malala è intelligente, sveglia e coraggiosa.
Non ha paura di lottare per ciò che desidera e che crede giusto.
Ciò che più sogna nella vita  è aiutare il prossimo. Fin da piccola frequenta la scuola del padre, la Kushal School, e capisce il diritto e l’importanza di un’istruzione libera, disponibile per tutti.
La sua vita scorre tranquilla finchè nello Swat non arrivano i talebani. Essi sono estremisti religiosi, guidati da  Maulana Fazlullah, che obbligano la  popolazione pashtu (di cui fa parte anche Malala) a seguire il loro estremismo.
I Talebano vogliono chiudere i cinema, i negozi di dischi e di film, i barbieri, i parrucchieri, tutto ciò che loro considerano “non islamico”. Fanno saltare in aria scuole femminili, madrase, supermercati, centri benessere.
Frustano giovani donne che  non osservano il il purdah, sgozzano uomini lasciandone i cadaveri a marcire per le strade e nelle piazze, ammazzano bambini innocenti, parlando in nome del Corano. Ma non c’è scritto da nessuna parte, nel loro Libro Sacro, che alle donne sia vietato di andare a scuola. Eppure è proprio quello che fanno i Talebani: vietano alle femmine di istruirsi. Ma Malala è coraggiosa e non si arrende, sa che istruirsi è un diritto inalienabile, suo e di tutti, e che nessuno può toglierglielo. Per questo continua a frequentare una scuola segreta insieme alle sue amiche. Quando però la Kushal School chiude, Malala capisce l’importanza assoluta dell’istruzione, e che senza di essa non c’è futuro. Non c’è libertà.
Malala non si arrende mai, lotta per i suoi diritti, non ha paura di niente, se non che il Pakistan venga dominato dai Talebani.
Per questi  ultimi, però,  Malala è un pericolo: per questo deve morire.
Infatti, il 9 ottobre 2012, a soli quindici anni, Malala è vittima di un attentato.
Un uomo sale sul suo  pulmino della scuola e spara tre proiettili: uno colpisce Malala alla testa.
La ragazzina è trasportata d’urgenza all’ospedale.
Inizialmente sembra che non sia niente di grave, poi le sue condizioni peggiorano e Malala rischia di morire. Lei, però, è una ragazzina amata: tutti la conoscono, nel mondo, e quando si sa del suo attentato, Malala è sostenuta da tutti.
Grazie alla famiglia reale delle  Nazioni Arabe Unite, viene trasportata in jet in Inghilterra, Birmingham, Queen Elizabeth’s Hospital. Lì ha le cure migliori e si riprende in fretta.
Subisce numerose operazioni per riacquistare la sensibilità del viso e del corpo. Non tornerà mai come prima, ma è sana e salva e sta bene.
Una volta guarita del tutto, però, tornare in Pakistan è troppo rischioso, per cui con la sua famiglia si trasferisce in Inghilterra.
Lì fonda il Malala Found, un’associazione per l’istruzione di tutti i bambini del mondo, anche nei campi profughi. L’istruzione è un bene di tutti e per tutti. E Malala non ha paura di nessuno. Neanche della morte.
Ecco, la storia di Malala è questa.
Il suo coraggio, la sua gioia di vivere, di conoscere, capire, imparare è una cosa meravigliosa.
Mi ha veramente illuminata ed emozionata, come mai mi era successo.
Condivido ogni sua parola e il suo coraggio, la sua costante forza mi hanno sbalordita.
Aveva la mia età quando ha iniziato a divulgare il proprio pensiero, quando ha alzato una bandiera bianca mentre intorno a lei se  ne vedevano solo di nere. Ciò mi ha infuso una speranza indescrivibile.
La sua frase che più sento ia  è “One child, one teacher, one book and one pen can change the world”. Ed è proprio vero.
Questo libro è lungo solo 284 pagine. Un spazio irrisorio per farci stare una vita-
Eppure lei ci è riuscita, come è riuscita a far stare tutto  il suo immenso coraggio in un corpo così giovane.
Perchè il coraggio non ha età, non ka sesso, non ha provenienza o colore di pelle.
Il coraggio accomuna il mondo. Ed è un concetto che anche io voglio divulgare.
Ecco, per tutte queste ragioni è il mio libro preferito.
IO SONO MALALA: solo tre parole. Ma le parole possono cambiare il mondo, e Malala me lo ha dimostrato.




Con questo post partecipo al  "Venerdì del libro" di "HomeMadeMamma".

1 commento:

  1. Bello il libro e meravigliose le tue riflessioni. Sono sicura che i tuoi sogni di scrittrice si avvereranno. Un abbraccio
    Paola

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