venerdì 27 gennaio 2017

I libri di Margherita: La donna perfetta - Storia di Barbie

Ciao a tutti!
Oggi vi parlo di un libro molto interessante.

LA DONNA PERFETTA
STORIA DI BARBIE

DATI EDITORIALI
Titolo:  La donna perfetta - Storia di Barbie
Autore: Nicoletta Bazzano
Casa Editrice: GLF Editori Laterza
Numero di pagine: 163

GENERE DEL LIBRO
Saggio.

LUOGHI 
America, Europa, Germania, Italia.

TEMPO 
Dal 1952 (Lilli, ad adesso (2016).

PERSONAGGI 
Barbie, Ken, Casa Mattel, pubblico di teenager, stiliste, pubblico femminile e altri personaggi minori.

TRAMA
Questo libro ripercorre la storia di Barbie fin dalle sue origini, che trovano radici nell’ormai lontano 1952.
E’ proprio in questa data che, in Germania, sui giornali viene creata l’immagine di Lilli, che può essere definita “L’antenata più adulta di Barbie”.
Lilli ha un vitino da vespa, seno prosperoso, curve sinuose, ammalianti occhioni azzurri pesantemente bistrati, lunghi capelli biondi, labbra piegate in un’espressione sempre leggermente imbronciata e quell’evidente, morbida sensualità che gli abiti corti e scollati non riescono a mascherare.
E’ stato calcolato che, se Barbie fosse alta 1,75 m, le sue misure seno-vita-fianchi sarebbero 99-53-83.
Proprio per la sua vistosa forma fisica, quando dopo poco la sua apparizione sui giornali viene trasformata in una bambola di appena 30 centimetri, essa è considerata esclusivamente per uomini adulti, venduta nelle tabaccherie.
Queste bambole sono vietate ai bambini.
Ed è per questo che, il 9 marzo 1959, alla fiera del giocattolo di New York, Casa Mattel espone per la prima volta l’affascinante Barbie, presentata come una “teenager fashion model” e un “nuovo tipo di bambola dalla vita reale”.
Barbie assomiglia moltissimo a Lilli nell’aspetto, ma è destinata a un pubblico infantile e preadolescenziale.
Il successo non arriva subito: considerata “scandalosa” per le forme procaci e troppo abbondanti, per gli abiti troppo corti, per i tacchi sempre troppo alti e innumerevoli altre ragioni, Barbie è guardata inizialmente con diffidenza.
Grazie anche alla partecipazione a una famosa serie televisiva, però, la fama di Barbie si diffonde, tanto che in un anno ne vengono venduti solo in America oltre 351.000 esemplari.
Trionfante di questo successo commerciale, Barbie sfida le apparenze e approda finalmente in Europa.
Qui la popolarità è più dura da conquistare, ma Barbie ammalia anche gli Europei.
Da qui in poi il successo e i guadagni per Casa Mattel sono assicurati.
Barbie si diffonde a macchia d’olio in praticamente tutto il mondo occidentale.
La bambola ricopre anche un ruolo importante nella vita sociale, incarnando alternativamente il ruolo di casalinga, maestra, politica e “istruendo” le bambine all’arte dell’impeccabilità, della bellezza intesa come perfezione assoluta e infine ad essere duttili e malleabili marionette nelle mani dello Stato.
Per il suo aspetto, però, Barbie viene anche criticata pesantemente e sdegnata dalle suffragette negli anni dell’emancipazione femminile.
Infatti, agli occhi delle donne finalmente libere di esprimersi tranquillamente, appare troppo perfetta: non si sente mai in imbarazzo, non sbaglia mai nulla, è sempre impeccabilmente vestita, truccata e acconciata, è amabile con tutti e si adatta perfettamente a ciò che il periodo, la società e le persone pensano di lei e vogliono da lei.
Così facendo offre alle bambine un ideale falsato della bellezza e della condizione sociale e fisica della donna nel mondo, umiliando talvolta le giovani ragazze perchè non perfette e belle come lei.
Ma Barbie non sembra esserne minimamente scalfita.
Nel corso del tempo, infatti, si fidanza placidamente con Ken (anche se sono destinati a non sposarsi mai) e viene inserita in una numerosa cerchia di parenti, amici e adoratori.
Per Barbie, Ken non è niente di più di uno dei suoi tanti e variegati accessori, indispensabile per salvaguardare la reputazione, ma niente di più.
Tuttora, nel 2016, Barbie ricopre ancora questo ideale di falsa purezza e perfezione.
Perché in fondo, Barbie è, e rimarrà sempre, la bambola più importante della storia.

COMMENTO PERSONALE
Questo libro mi è piaciuto molto.
In certi passi è un po’ noioso e talvolta pesante, ma ti fornisce informazioni che in una semplice ricerca su Internet non si troverebbero.
Bello e interessante, anche se ho trovato che l’autrice fosse un po’ esagerata nel suo accanimento contro Barbie.
Comunque, condivo pienamente il messaggio femminista di base.



Con questo post partecipo al  "Venerdì del libro" di "HomeMadeMamma".

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