venerdì 11 marzo 2016

I libri di Margherita: Occhi profondo mare


Oggi vi parlo di un romanzo che all'inizio mi ha conquistata, ma poi mi ha lasciata con l'amaro in bocca.
Le atmosfere del libro e la copertina mi hanno riportata ad un mio vecchio acquerello, realizzato oltre 4 anni fa, quando non avevo ancora sette anni, che ho quindi scelto come illustrazione.

OCCHI PROFONDO MARE
OCCHI PROFONDO MARE
DATI EDITORIALI
Titolo: Occhi profondo mare
Autore: Cristian Martini
Casa Editrice: La Memoria del Mondo
Numero di pagine: 106

GENERE DEL LIBRO
Romanzo

LUOGHI DELLA STORIA
Senzanome, pollaio, spiaggia, barca, promontorio sul mare, casa di Primo, casa di Dino, campi.

TEMPO DELLA STORIA
Non definito. Dai dieci anni all’età adulta di Primo.

PERSONAGGI PRINCIPALI
Coronto, Primo, Elisabeth, Luna, Dino e altri personaggi minori.

TRAMA
Coronto è un viaggiatore che, dopo dieci anni di vagabondaggio, torna a Senzanome.
Senzanome è un villaggio antichissimo e sereno, dove tutti si conoscono e sono amici.
Appena arrivato al paese, Coronto conosce sulla spiaggia un bambino molto intelligente quanto sfortunato, che vive in una casa tutto da solo, dato che la mamma è morta, i nonni pure e il padre non l’ha mai conosciuto: lui è Primo.
Piano piano il viaggiatore e il bambino si affezionano e Coronto rimane colpito dagli occhi profondi come il mare di Primo, così gli scatta una fotografia.
Coronto decide allora di affittare un vecchio pollaio in cui dormire, dal signor Dino, mentre lavorerà per guadagnare qualche soldo.
È proprio lì che riconosce Elisabeth, un “personaggio” del suo antico ricordo.
Lentamente i giorni diventano mesi e i mesi anni, Coronto decide di stabilirsi a Senzanome e intanto sta invecchiando, mentre Primo diventa un ragazzo sempre più grande e forte.
Un giorno decide di intraprendere un viaggio e Coronto gli regala i soldi che ha ricavato vincendo un concorso di fotografia con la foto che gli aveva scattato anni prima.
Intanto il viaggiatore diventa sempre più triste, malinconico e oppresso dal passato e ha bisogno di parlarne con qualcuno.
Così, una notte, decide di parlarne a Elisabeth e comincia il suo racconto: dieci anni prima era arrivato al villaggio su una piccola barca, malato e privo di sensi.
Per fortuna era stato trovato da una ragazzina che lo aveva portato a casa sua: quella bambina era Elisabeth.
Per giorni e giorni, quando Coronto si svegliava, al suo fianco vedeva una bellissima ragazza che si prendeva amorevolmente cura di lui: lei era Luna e piano, piano, lui se ne innamorò.
Quando riacquisì le forze, lui e Luna facevano lunghe passeggiate, accompagnati da Elisabeth, che allora era solo una quindicenne allegra e vivace.
Un giorno Luna e Coronto si baciarono e lei rimase incinta.
Il viaggiatore decise allora di partire per conoscere e poter offrire un uomo migliore alla sua bella.
Quando Luna partorì chiamò il bambino “Primo”, come il numero inciso sulla barca di Coronto, ma purtroppo ebbe un’emorragia e morì.
Finito il racconto, Coronto si sente più sicuro e attende con ansia le lettere del figlio, che viaggia in lungo e in largo per il mondo, vedendo i luoghi più disparati.
Purtroppo la felicità non dura a lungo….


COMMENTO PERSONALE
All’inizio questo libro mi entusiasmava e mi sembrava molto bello, poi è cominciata la parte triste e noiosa delle lettere di Primo e della malinconia di Coronto e mi piaceva meno.
Quando, però, ho letto il tragico finale, non sono stata per niente d’accordo con l’autore, perchè io sono sempre per l’ “happy end” .
Ho trovato, tuttavia, le frasi filosofiche di Coronto molto interessanti, anche se non ne condivido la teoria.
Margherita, Gennaio 2012


Con questo post partecipo al  "Venerdì del libro" di "HomeMadeMamma".

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